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Fuerteventura è un’isola subtropicale delle Canarie (Spagna), situata nell’Oceano Atlantico, al largo della costaafricana. Si trova a 28°20′ N e 14°00′ O. La superficie dell’isola è di 1.660 km², la popolazione di 100.929 abitanti (2008). La capitale dell’isola è Puerto del Rosario. Fa parte della provincia di Las Palmas ed è divisa in sei municipalità:

  • Antigua
  • Betancuria
  • La Oliva
  • Pájara
  • Puerto del Rosario
  • Tuineje

67 insediamenti individuali sono distribuiti tra queste municipalità. Il vicino Islote de Lobos fa parte della municipalità di La Oliva.

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Geografia

Con una superficie di 1.659 km² Fuerteventura è la seconda isola delle Canarie per dimensioni dopo Tenerife (che ha 2.034,38 km²)[1] e la più vicina alle coste africane da cui dista 97 km. A nord-est, a soli 6 km di distanza, si trova la piccola isola di Lobos, la cui superficie è di 4,58 km² e che dipende da Fuerteventura. Assieme a Lanzarote è l’isola più arida delle Canarie. È poco popolata e le principali attività praticate sono l’agricoltura (frutta, ortaggi), la pesca e il turismo. Fuerteventura, dal punto di vista geologico, è ritenuta la più vecchia delle Canarie. La sua strana forma venne creata da una serie di eruzioni vulcaniche molte migliaia di anni fa. Il primo hotel per turisti venne costruito nel 1965, seguito dalla costruzione dell’aeroporto di El Matorral, che sancì la nascita di una nuova era per l’isola. Fuerteventura, infatti, con le sue 3.000 ore di sole all’anno, divenne rapidamente una delle principali destinazioni turistiche europee. L’isola è situata alla stessa latitudine della Florida e del Messico e la temperatura scende di rado sotto i 18 °C o sopra i 24 °C. Ci sono più di 152 spiagge lungo la costa: 50 chilometri di sabbia fine e bianca e 25 di ghiaino vulcanico. Gli alisei estivi e le onde di marea invernali dell’Atlantico fanno dell’isola, per tutto l’anno, un paradiso dei surfisti. Velisti, subacquei e pescatori d’altura sono attratti dalle limpide acque dell’Atlantico, dove è facile imbattersi in balene, delfini, pesci spada e tartarughe. Gran parte dell’interno, con le sue ampie pianure e i rilievi vulcanici, consiste di aree protette, che possono essere esplorate in fuoristrada o con moto da cross.

 

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Prodotti tropicali delle Canarie

I prodotti tropicali degustabili in queste isole comprendono la frutta esotica, come papaya, avocado, mango e platano (banane tropicali), i succhi di frutti tropicali e altri prodotti tipici, come il miele di palma, la marmellata di cactus, la crema di banane tropicali canarie, ed anche le “papas arrugatas”, cioè esotiche patate dolci, bollite in acqua salata e servite con salsa all’aglio (Alioli) o piccante (Mojo picón). L’aloe vera, una pianta grassa tropicale originaria delle Canarie, era considerata sacra dagli indigeni aborigeni (Guanci). Il succo è ritenuto energetico, ricostituente ed utile contro il mal di stomaco. Il gel è usato in pomate per guarire le scottature e per curare dolori muscolari, inoltre viene utilizzato come ingrediente di creme di bellezza per viso e corpo.

 

Storia

Il colorito passato dell’isola si può rintracciare in diversi edifici antichi, monumenti, musei e siti archeologici. Si ritiene che i primi colonizzatori siano arrivati dal Nord Africa – il termine Mahorero’ o Maho viene usato ancor oggi per descrivere la gente di Fuerteventura e deriva dall’antico termine ‘mahos’ che indica un tipo di scarpe in pelle di capra indossate dagli abitanti originari. Essi vivevano in caverne e dimore semisotterranee, alcune delle quali sono state scoperte e riportate alla luce, rivelando i resti di antichi strumenti e vasellami. Nell’antichità l’isola era nota, tra gli altri nomi, come Planaria in riferimento alla piattezza di gran parte del suo profilo o come Herbaria che probabilmente deriva dal termine berbero bani che significa muro. Questa teoria è supportata dal fatto che quando i primi colonizzatori europei sbarcarono sull’isola la trovarono divisa in due regni: Maxorata, governato dal sovrano Guize, e Jandía, i quali erano divisi da La Pared (La Parete), un muro del quale, sfortunatamente, nessun resto è giunto ai giorni nostri. Nel 1405, il conquistatore francese Jean de Béthencourt occupò l’isola e diede il suo nome all’ex capoluogo, Betancuria, sulla costa occidentale (Puerto Rosario prese il suo posto come capitale nel 1835) dopo aver occupato la vicina isola di Lanzarote. Il nome attuale dell’isola si ritiene derivi da una esclamazione dello stesso Bethencourt: “Quelle forte aventure!” (“Che grande avventura”). Una spiegazione meno romantica è che il nome significhi semplicemente “vento forte”. Nel 1424 il papa Martino V eresse a Betancuria il breve Vescovado di Fuerteventura, che comprendeva tutte le isole Canarie, tranne l’isola di Lanzarote.[3] L’origine di questa diocesi è correlata agli eventi che si verificarono dopo il Grande Scisma (1378-1417); infatti il vescovo di San Marcial del Rubicón di Lanzarote (sola diocesi al momento delle Isole Canarie) non aveva riconosciuto il pontificato di Martino V in quanto era un sostenitore dell’Antipapa Benedetto XIII. Il Vescovado di Fuerteventura ebbe sede nella parrocchia di Santa María de Betancuria, che aveva il rango di cattedrale. Il Vescovado fu abolito, durante il pontificato di Martino V, solo sette anni dopo la sua creazione nel 1433[4] e il suo territorio tornò sotto la giurisdizione della Diocesi di San Marcial del Rubicón. Il turismo arrivò sull’isola nel 1966 dopo la costruzione dell’aeroporto. Nel 1927, Fuerteventura e Lanzarote divennero parte della provincia di Las Palmas. La sede del governo insulare (cabildo insular) è a Puerto del Rosario. La popolazione totale dell’isola nel 2003 era di 74.983 abitanti. Data la vicinanza all’Africa, molti emigranti clandestini africani cercano di entrare nell’Unione europea passando di qui, dopo un pericoloso viaggio in barca dal Marocco. Il 18 gennaio 1994, la SS American Star si è arenata nei pressi di Playa de Garcey durante una tempesta spezzandosi in due tronconi. Nel 2007 la nave si è abbattuta su un fianco finendo quasi completamente sommersa. Nel 2008 il relitto, infine, è scivolato sotto la superficie dell’acqua e non è quasi più visibile se non immergendosi.

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Spiagge

La posizione geografica dell’isola ha permesso alle sabbie del Sahara di depositarsi sulle coste creando numerosissime spiagge. Le più popolari sono:

  • El Cotillo, di sabbia chiara, spiaggia lunghissima dedicata ai surfisti e ai romantici per i tramonti indimenticabili.
  • Le dune di Corralejo, caratteristiche costruzioni in pietra nera a forma di nido permettono di ripararsi dal vento.
  • Sotavento, caratterizzata dall’alternarsi delle maree che coprono e scoprono ettari di spiaggia, formando lagune dove si può passeggiare in 40 cm di acqua.
  • Cofete, raggiungibile con strada sterrata, attorniata da un paesaggio naturale.
  • Barlovento, separata dalla civiltà da 15 km di strada sterrata.
  • Garcey, spiaggia circondata da imponenti scogliere, caratterizzata da sabbia scura, nella cui baia ondeggia il relitto di una nave.
  • Morro Jable, area naturale protetta, caratterizzata dalla presenza di vegetazione resistente alle varie maree.
  • Jandia, anticamente un isolotto separato e in seguito unito all’isola dai depositi di sabbia.
  • Las Playtas, caratterizzata dalla sabbia nera di origine vulcanica.
  • Pozo Negro, di origine vulcanica, con sabbia scura, prende il nome dal caratteristico paesino di pescatori a cui appartiene.

 

Luciano Blancato

Catanese d'adozione ma siciliano DOC. Adoro viaggiare ✈, fotografare 📸 e condividere tutto quello che vedo sui miei canali social! Vivo in Sicilia e nella vita sono un Information Technology Manager 🖥. Il mio blog? Un posto diversi da tanti altri. Travel Blogger per necessità! 🙂 Influencer per gioco! 😀

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